Il miele è una sostanza zuccherina prodotta dalle api che, impollinando i fiori, ne trasformano le secrezioni (nettare) assieme a quelle di alcuni insetti (melata).
Per la produzione del miele quindi devono presentarsi tre condizioni: clima soleggiato, fioritura nettarifera e disponibilità di una colonia di api numerosa (60.000 api operaie è già un buon numero).
Da una pittura rupestre in una grotta di Valencia risalente a 7.000 anni fa si evince che il miele fosse consumato sin da quell’epoca. L’apicoltura è una pratica davvero antichissima, diffusa già nel 3.000 a.C. tra gli Egizi, che ritenevano il miele un bene talmente prezioso da depositarlo nelle tombe dei faraoni in vasi chiusi ermeticamente. I greci lo consideravano il cibo degli dei, mentre i romani lo utilizzavano per usi diversi, da conservante alimentare a dolcificante, oltre che per la preparazione di salse agrodolci e di bevande alcoliche.
Oggigiorno alla produzione di miele “naturale” – ossia ad opera di api allo stato brado in cui viene immagazzinato nelle cellette degli alveari – spesso si sostituisce l’apicoltura, in cui la funzione dei favi la svolgono le arnie.
Le varietà di miele sono molto differenti tra loro, per colore e per gusto, nonché per proprietà.
In generale possiamo affermare che sia un alimento ricco di fruttosio e gluscosio e, in parte minore, di minerali (cromo, rame, potassio, calcio e fosforo solo per citarne alcuni), vitamine (A, del gruppo B e C), enzimi (provenienti dalle secrezioni ghiandolari delle api) e antiossidanti (flavonoidi, antociani e carotenoidi).
È consigliabile consumare il miele anziché lo zucchero come dolcificante naturale perché è molto digeribile e fornisce energia subito disponibile all’organismo; inoltre, pur avendo un elevato potere dolcificante, ha meno calorie dello zucchero; l’importante è stare sempre attenti a non esagerare con le dosi, perché comunque il suo apporto calorico è di 304 kcal per 100 g di prodotto.
Un altro fattore da tenere presente è che, superata la temperatura di 45°C, gli enzimi, le vitamine e le altre sostanze attive del miele vengono danneggiate. Per questa ragione se non lo si gusta da solo o a tavola, ma come dolcificante per bevande, queste non devono risultare bollenti, pena la dispersione di gran parte delle sue benefiche proprietà. Per lo stesso motivo la pastorizzazione del miele, che serve a liquefarlo stabilmente (contrastandone quindi la cristallizzazione), a causa delle alte temperature richieste, provoca un danno biologico al prodotto.
Per un ottimo caffè dolcificato col miele ci sono due accorgimenti particolari da tener presente: è meglio aspettare un attimo che il caffè non sia proprio fumante prima di aggiungervi il miele e preferirne una varietà non troppo aromatica.
I benefici del miele sono sia più propriamente legati alla salute che all’estetica.
Tra gli studiosi di quelli in campo medico c’è Peter Molan; nel 1982 il professore di biochimica presso la University of Waikato di Hamilton, in Nuova Zelanda, ha condotto un esperimento in laboratorio in cui ha cosparso di miele sette tipi di batteri responsabili di infezioni nelle ferite. Tutti quanti ne sono stati neutralizzati.
Prima di lui lo scienziato francese Bernard Descottes, capo del Dipartimento di chirurgia interna e trapianti dell’Ospedale di Limoges, lo utilizzava con profitto per trattare problemi di cicatrizzazione e piaghe. Confortato dai risultati ottenuti, molto positivi, arrivò a formulare una vera e propria “apiterapia”.
Vediamo una breve carrellata delle proprietà benefiche del miele:
- antinfiammatorie e calmanti per mal di gola, tosse e raffreddore; è un ottimo rimedio per la faringite in quanto è ricco di polifenoli ed oli essenziali, tanto da essere citato come rimedio naturale per la tosse anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. Sarebbero le sostanze dolci in esso contenute, in particolare, ad accentuarne il potere lenitivo, inducendo naturalmente il riflesso di salivazione e stimolando le secrezioni del muco e l’effetto emolliente su faringe e laringe;
- antibatteriche e antibiotiche – per via del suo alto contenuto di perossido di idrogeno si può applicare come disinfettante e antibiotico su piccole lesioni della pelle;
- cicatrizzante – è un valido aiuto per ferite varie quali l’ulcera gastrica, le ulcere ai piedi di origine diabetica, ustioni e piaghe;
- antianemiche;
- è un ottimo coadiuvante nei casi di stipsi – in quanto la sua alta concentrazione di fruttosio ha un blando effetto lassativo;
- rilassante – funge da calmante naturale in caso di stress;
- antiossidante – contrasta l’azione dei radicali liberi, motivo per cui è ottimo sia per maschere per il viso che per impacchi per i capelli. Aiuta quindi l’organismo sia a prevenire le malattie che a rallentare il processo di invecchiamento cellulare;
- fa bene alla pelle – protegge l’epidermide dall’azione degli agenti atmosferici e garantisce inoltre un livello di idratazione pressoché costante, scongiurando la secchezza cutanea, assorbendo e trattenendo l’acqua. Inoltre contrasta la comparsa dell’acne.
Se sei interessato ad un beneficio in particolare allora puoi tenere presenti le proprietà specifiche delle diverse varietà, per esempio il miele di castagno favorisce la circolazione sanguigna, quello di arancio funge bene da sedativo, il miele di tiglio è efficace contro l’insonnia e l’irritabilità, quello di acacia è benefico per l’apparato digerente, il millefiori disintossica il fegato.
Qualunque tipo tu scelga, il miele rappresenta indubbiamente un ottimo innesto per la dieta quotidiana, sia come dolcificante delle bevande che accompagnato a cereali, yogurt, pane, biscotti e fette biscottate. Abbinato su alcuni formaggi poi è davvero una chicca!
La buona notizia è che per sfruttarne al massimo tutti i benefici per la salute ti sarà sufficiente consumarne 20-30 grammi al giorno, grazie, perché no, all’ottimo abbinamento con il caffè Che Amor di Caffè!
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